ANIME CHE CONSIGLIO : DEATH NOTE

Titolo originale: Death Note

Nazionalità: Giappone

Casa Editrice: Panini Comics

Disegni: Takeshi Obata

Storia: Tsugumi Ohba

Categoria: Shonen

Genere: Crimine, Drammatico, Mistero, Psicologico, Soprannaturale, Thriller

Anno: 2003

Volumi: 12

Stato in patria: completato

Stato in Italia: completato

Il primo manga che recensisco su questo blog è anche il primo che io abbia mai letto e, anche per questo, occupa un posto speciale nel mio cuore. Ricordo ancora la sensazione di felicità che provai quando uscii dalla fumetteria con in mano il primo volume di questa magnifica opera che ha contribuito non poco alla nascita di questa mia passione per il mondo dei manga. Non mi soffermerò molto sulla storia per il semplice motivo che la quasi totalità degli appassionati sanno bene come si svolgono le vicende di Death Note ed inoltre, per quei pochi che non l’hanno ancora letto (cosa aspettate a farlo??), vorrei evitare di fare spoiler.

Trama: il protagonista, Light Yagami, è un diciassettenne brillante e cinico, disgustato profondamente dall’ingiustizia e dalla superficialità del mondo. La sua vita cambia quando, per caso, trova il Death Note, ossia un quaderno della morte capace di uccidere chiunque solo scrivendo il nome su di esso, a patto che chi lo scriva conosca il volto della vittima. Light, dopo averne compreso le potenzialità, incontra Ryuk, il dio della morte che per noia ha abbandonato il Death Note nel mondo degli umani e decide di servirsi del quaderno per cambiare il mondo. Ma a contrapporsi al protagonista ci sarà un altrettanto geniale, quanto stravagante detective conosciuto come “L”, dando così luogo ad una emozionantissima battaglia psicologica tra i due.

Tematiche affrontate ed impressioni: Death Note mette in mostra un intreccio di strategie, colpi di scena e dilemmi morali. Proprio quest’ultimo elemento è quello che fornisce numerosi spunti di riflessione: che cos’è l’etica, cosa significa giustizia, come il potere riesce a influenzare le persone? Sono solo alcuni degli interrogativi che il lettore si pone nel corso della lettura di questo manga. La strada che Light decide di intraprendere, ovvero quella di estirpare il male che c’è nel mondo eliminando uno dopo l’altro tutti i criminali, può portare veramente ad una giustizia globale e alla creazione di un nuovo mondo del quale il protagonista stesso si proclama il Dio?

Tutta l’opera fa riflettere sul concetto di giustizia, essa rappresenta una critica neanche troppo velata alla pena di morte ancora in vigore in Giappone e mette ben in evidenza le ambiguità morali di chi desidera un mondo giusto ed è disposto a tutto pur di realizzarlo. L’autore riesce a ricreare una sorta di partita a scacchi tra Light ed “L”, quest’ultimo incarnazione della legge. Il lettore si troverà a fare da spettatore, facendo il tifo per una parte o per l’altra, venendo così coinvolto emotivamente e personalmente in base alla propria definizione di giustizia.

Non mancano inoltre riferimenti alla religione cristiana come frasi su cosa ci sia dopo la morte, (vengono nominati esplicitamente l’inferno e il paradiso) e la presenza delle mele come frutto preferito del dio della morte Ryuk, elemento alla base del peccato originale di Adamo ed Eva.

A rendere ancora più avvincenti le vicende sono i numerosi personaggi introdotti, ciascuno dei quali ha un ruolo ben specifico ed una buona caratterizzazione.

Per finire, l’opera ha un finale, a mio avviso, azzeccatissimo, esprime a pieno lo sviluppo psicologico del protagonista e lascia un segno indelebile nel lettore.

Disegni: non essendo un esperto in materia posso solo fornire quello che è il mio gusto personale per quello che riguarda le illustrazioni. A mio parere, i disegni sono veramente ben realizzati e costituiscono un ulteriore punto di forza dell’opera risultando chiari ed estremamente espressivi, riuscendo a rendere perfettamente riconoscibili i vari personaggi presenti nella narrazione

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