VINLAND SAGA 2: LA NUOVA STAGIONE SU NETFLIX E CRUNCHYROLL È UNA BOMBA
Nonostante i palinsesti televisivi giapponesi siano pieni di serie animate tratte da altri media, non sono pochi i manga (anche di grande successo) adattati per il piccolo schermo con estremo ritardo dall’inizio della loro pubblicazione, o che addirittura non hanno mai ricevuto questo trattamento. Vinland Saga è uno dei casi più emblematici: i fan del capolavoro di Makoto Yukimura hanno dovuto aspettare ben quattordici anni prima di poter vedere le avventure di Thorfinn e compagnia in forma animata. Fortunatamente ne è valsa davvero la pena, perché la prima stagione ha ottenuto un grandissimo successo di pubblico e di critica, confermandosi uno dei migliori anime del 2019. Leggete la nostra recensione di Vinland Saga per saperne di più.
Tre anni e mezzo e un cambio di studio più tardi arriva in simulcast, in contemporanea su Netflix e Crunchyroll, la seconda stagione di Vinland Saga, che prosegue il racconto dell’epopea vichinga trasponendo su schermo il secondo arco narrativo. In questo articolo vi diamo il nostro parere sull’esordio di uno dei titoli più attesi dell’anno, ma prima di proseguire vi ricordiamo che per forza di cose saranno presenti spoiler sul finale della prima parte.
Dai campi di battaglia ai campi di grano
Il primo episodio non può che lasciare spiazzati coloro che hanno seguito la serie solo tramite il medium animato per il suo netto cambio di atmosfera, proprio come avvenne per i lettori del manga all’epoca.

Dopo la devastante conclusione della parte precedente, in questo prosieguo la narrazione abbandona i toni epici, belligeranti e movimentati trasformandosi in un racconto dal ritmo molto più dilatato e dall’ambientazione bucolica: non a caso, il secondo arco narrativo di Vinland Saga è conosciuto nel fandom con l’appellativo affettuoso di “Farmland Saga”. Non preoccupatevi, però. Cambiano la forma e i tempi, ma non la sostanza, e l’incipit della seconda stagione lo mette subito in chiaro. La prima puntata è infatti interamente incentrata su quello che diventerà a tutti gli effetti il co-protagonista di questa nuova parte della storia, Einar. Costui è un giovane contadino sassone che vede di colpo la sua vita stravolta quando i danesi uccidono la sua famiglia e lo catturano come schiavo, vendendolo al proprietario terriero Ketil. Fortunatamente per lui il suo nuovo padrone si rivela una persona onesta e benevola, che gli promette di poter riottenere la libertà dopo aver lavorato duramente per qualche anno nella sua fattoria.
Ed è proprio in quest’ultima che Einar conosce il suo compagno di sventura, un volto sicuramente familiare agli spettatori: Thorfinn. Il Thorfinn di adesso è molto, molto diverso da quello della prima stagione. Incapace di compiere la sua vendetta a causa della morte dell’acerrimo nemico Askeladd, colui che ha brutalmente ucciso suo padre, il giovane protagonista si è trasformato in un uomo apatico, passivo e privo di emozioni, che porta a termine senza battere ciglio tutti gli ordini del padrone e dei suoi sottoposti (decisamente meno gentili di lui).

Nel secondo episodio assistiamo a uno spaccato di vita della fattoria di Ketil, dove vengono introdotti nuovi personaggi come l’arrogante figlio di quest’ultimo, Olmar, che non sembra intenzionato a raccogliere l’eredità paterna preferendo piuttosto una carriera da soldato, e una misteriosa bella ragazza che ha attirato l’attenzione di Einar sin dal primo sguardo.
Non mancano inoltre alcune facce conosciute: oltre a Leif Erikson, l’esploratore che sta cercando in tutti i modi di ritrovare Thorfinn per poterlo liberare, nella sigla di apertura è impossibile non riconoscere il principe Canuto, anche lui profondamente cambiato dopo gli eventi dei primi 24 episodi, un “risveglio” che si riflette in parte anche nel suo nuovo aspetto fisico.

Le prime due puntate della seconda stagione di Vinland Saga sono eccellenti, e adattano impeccabilmente il materiale di partenza dando vita a quello che è senza dubbio uno degli esordi più potenti e incisivi di un anime televisivo in tempi recenti. Per molti fan dell’opera originale (compreso chi vi scrive), Farmland Saga è tuttora il miglior arco narrativo del manga, e possiamo garantirvi che il bello deve ancora venire. Se la trasposizione prosegue sul livello visto finora allora ci troveremo di fronte senza dubbio a uno dei migliori lavori dell’anno.
All’insegna della continuità
La storia si ripete. Esattamente come avvenuto per la quarta stagione de L’Attacco dei Giganti – della cui terza e ultima parte siamo ancora in attesa di un periodo di uscita – anche il prosieguo di Vinland Saga ha visto il passaggio di testimone da WIT Studio a MAPPA, rafforzando ulteriormente lo stato del secondo come studio d’animazione più impegnato e saturo di grandi progetti del panorama attuale.


A differenza dell’adattamento del manga di Hajime Isayama, tuttavia, in questo caso una cospicua fetta dello staff principale è rimasta invariata. Al timone della produzione troviamo nuovamente il regista Shuuhei Yabuta, chiamato a replicare l’ottimo lavoro svolto con la prima parte, così come altri nomi importanti quali lo sceneggiatore Hiroshi Seko (uno dei più affidabili e richiesti), il direttore delle animazioni e character designer Takahiko Abiru e il producer Hiroya Asegawa. Ci troviamo di fronte perciò a una trasposizione all’insegna della continuità, e questo debutto ce lo conferma appieno. I primi due episodi della nuova stagione mettono in mostra un comparto tecnico solido ed efficace, che replica i magnifici ed evocativi sfondi che abbiamo già potuto ammirare nella prima parte – non a caso anche l’art director, Yuusuke Takeda, è rimasto lo stesso – e che sostiene perfettamente la narrazione e il cambio di tono grazie anche al sapiente lavoro di regia.
La qualità dei disegni e delle animazioni non fa gridare al miracolo ma anche qui siamo in linea con il predecessore, il che è più che giustificato visto che si tratta di una parte complessivamente meno movimentata. Ci auguriamo tuttavia che i valori produttivi siano, se non più elevati, quantomeno più costanti della prima stagione, dove bruschi cali hanno parzialmente rovinato alcuni dei migliori momenti della storia.

Nulla da dire anche per quanto concerne la colonna sonora di Yutaka Yamada, che già in queste prime due puntate ci regala accompagnamenti di pregevolissima fattura, così come per le sigle di apertura e di chiusura, le cui melodie risultano in linea con la rinnovata atmosfera della serie. Il doppiaggio originale in lingua giapponese vede il ritorno del cast della prima stagione, al quale si aggiunge Shunsuke Takeuchi nei panni di Einar. Esattamente come il predecessore, anche la seconda stagione di Vinland Saga durerà un totale di 24 episodi, che ci accompagneranno fino al termine della prossima stagione primaverile.